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    27 Lug 2012

    Non è gratis tutto ciò che luccica

    Dal 1° gennaio 2012  vige l'imposta di bollo marginale dello 0.1%  per il 2012 e dello 0.15%  nel 2013, anche per i conti deposito, che in pratica costituisce una tassa patrimoniale sugli investimenti finanziari dei cittadini. E’ possibile evitare di pagare questa imposta spostando il capitale su banche che si fanno loro carico della tassa, rimborsandola ai propri clienti, alle condizioni specifiche disposte da ciascuna di esse.

    Il primo istituto che ha imboccato questa strada per agevolare il cliente è stato Rendimax che già a marzo ha annunciato di accollarsi l’imposta per tutto il 2012;  analoga scelta è stata fatta anche Banca Sistema e BCCForweb, mentre YouBanking ha garantito la gratuità del bollo fino al 30 giugno 2015.

    Anche Fineco ha previsto, con una l’iniziativa Tax Free di rendere gratuito il bollo per tutto il semestre 2012  a vecchi e nuovi clienti. In particolare coloro che entro il 25 settembre 2012 attivino il servizio di prestito titoli a favore della banca, denominato "Portafoglio Remunerato", lo mantengano  attivo fino a fine anno, e apportino almeno ventimila euro di nuova liquidità  in Fineco, a condizione che la stessa sia utilizzata per effettuare depositi in CashPark Save (vincolato o svincolabile), godono della gratuità del bollo.

    IngDirect  ha recentemente lanciato una iniziativa che permette di risparmiare l’imposta di bollo per 3 anni su Conto arancio. La promozione è riservata esclusivamente ai nuovi clienti, i quali per godere della gratuità del bollo devono: attivare  entro il 30 Settembre  il conto Arancio e il conto Corrente Arancio, accreditare mensilmente lo stipendio o la pensione entro il 31 dicembre 2012 oppure mantenere una giacenza media annua di almeno 5.000€ sul Conto Corrente Arancio dalla data di attivazione fino alla fine dell’anno 2012 e per gli anni 2013 e 2014.

    L’idea di risparmiare l’imposta di bollo è certamente allettante ma è bene sapere che la banca spesso decide di farsene carico solo a condizione che il cliente ponga in essere una serie di attività che lo fidelizzino o lo vincolino a detenere a lungo un certo ammontare di liquidità. In sostanza a fronte di un risparmio piuttosto irrisorio (è come se il rendimento ottenuto fosse del 3.6% anziché del 3.5%) si deve sottostare a una serie di condizioni che danno meno flessibilità al conto deposito.

    In definitiva la scelta del conto di deposito migliore per le proprie esigenze deve essere fatta attraverso una valutazione complessiva delle condizioni offerte, evitando di essere attratti dalla sola idea di non pagare per qualche tempo l’imposta di bollo.


    Pietro Di Lorenzo - Fondatore www.contosulconto.it
    Email: p.dilorenzo@contosulconto.it
    Twitter: @contosulconto