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Deposito Sicuro (non troppo) di Banca Marche
Son 11 le banche in amministrazione straordinaria secondo quanto comunica la Vigilanza della Banca d'Italia, che ha reso noto l'elenco delle aziende di credito oggetto di provvedimenti straordinari. Sono soprattutto le Bcc a segnare il maggior numero di istituti sotto amministrazione straordinaria: si tratta in particolare delle Bcc di Monastier e del Sile, di S.Francesco, del Veneziano, di Euganea e Ospedaletto, di Alberobello e Sammichele di Bari. L’elenco prosegue con la Cr della Provincia di Teramo (Banca Tercas), e la Banca Popolare di Spoleto, oltre alla Cr di Ferrara e l'Istituto per il Credito Sportivo. Tra gli intermediari non bancari, Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa. Mentre appartengono sempre alla categorie delle Bcc e banche di credito cooperativo, le altre due banche: Banca dei Due Mari Credito Cooperativo e Banca Credito Cooperativo di Bene Vagienna.
Il 27 agosto scorso Banca D’Italia ha disposto il commissariamento di Banca Marche: gli organi dirigenziali dell’azienda (Consiglio di amministrazione e Collegio sindacale) sono stati esonerati per un periodo di tempo pari a 60 giorni, mentre la conduzione della banca è stata affidata a commissari speciali, che operano sotto lo stesso controllo della Banca D’Italia.
Durante questa procedura l’istituto può continuare a svolgere regolarmente la propria attività, mentre l’onere dei commissari è quello di condurre l’attività aziendale secondo criteri di “sana e prudente gestione” e individuare iniziative volte al rafforzamento patrimoniale. L’urgenza di sottoporre a gestione provvisoria Banca Marche è scaturita durante la presentazione della semestrale; le perdite, contabilizzate durante i primi 6 mesi di attività del 2013 (derivanti da una rettifica al ribasso del valore dei crediti), sono pari a 232 milioni di euro e si vanno ad aggiungere ai 526 milioni di perdita relativi all’esercizio 2012. Sulla base di questi dati è emerso che la banca disponeva di un patrimonio inferiore a quello sancito dalla regolamentazione di Basilea e non potendo procedere in tempi rapidi all’aumento di capitale, si è optato per il suo commissariamento.
La necessità di capitali ha probabilmente indotto Banca delle Marche a offrire il Conto deposito Sicuro (il nome sembra beffardo) con rendimenti particolarmente interessanti. Da qui scaturisce la riflessione, valida in ogni contesto finanziario, per cui per poter spuntare rendimenti elevati occorre sopportare rischi più alti. In sostanza occorre ponderare se il maggior rendimento atteso sia il giusto compenso per i maggiori rischi sobbarcati.
A prescindere comunque dal caso di banca Marche, è bene sapere che in Italia, per i depositi inferiori a cento mila euro vige la tutela del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (FITD). Quest’ultimo salvaguarda conti correnti e depositi di ciascun cliente con una copertura massima di cento mila euro (in caso di conto cointestato la copertura è quindi pari a duecento mila euro). Il fondo si alimenta con il contributo monetario di tutte le banche aderenti; sostanzialmente i fondi disponibili possono salvaguardare i correntisti di banche di piccole dimensioni; infatti di fronte a un evento sistemico che coinvolgerebbe contemporaneamente più istituti bancari di grandi dimensioni, sarebbe arduo avere la totale copertura.
In via prudenziale, comunque è preferibile affidarsi a banche “di interesse sistemico” identificate dal Financial Stability Board come "troppo grandi per fallire" (fra le 29 individuate c’è solo Unicredit fra le banche italiane) o diversificare il rischio “spalmando” i propri risparmi presso più istituti senza superare la soglia dei cento mila euro.
Pietro Di Lorenzo - Fondatore www.contosulconto.it
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