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La gara fra Bot e Conti di deposito
In periodi di elevata incertezza, come quello attuale, sono in tanti a chiedersi dove poter "parcheggiare” il denaro in attesa di tempi meno turbolenti sui mercati. Ad esempio, in questa fase è meglio il "vecchio" Bot o i Conti di deposito? Per rispondere può essere utile conoscere l'esito delle aste dei Bot a 1 anno e a 6 mesi del 12 gennaio scorso, che hanno riportato i rendimenti ai minimi dallo scorso giugno, rispettivamente al 2,735% e all' 1,644%, quasi dimezzati in confronto al 5,95% e al 3,251% registrati a metà dicembre.
Il vantaggio principale del BOT è la supposta solidità dell'emittente, cioè il Ministero del Tesoro italiano, e la semplicità di calcolo del rendimento che viene indicato all’atto della sottoscrizione: esso è pari allo scarto di emissione, cioè 100 sottratto il prezzo di emissione. Il taglio minimo per acquistare un BOT è pari a 1.000 euro e l'imposta di capital gain è pari al 12.5% (contro il 20% per gli interessi maturati sui conti di deposito).
Non bisogna dimenticare però, la presenza di commissioni per la sottoscrizione e talvolta le spese per la gestione ed amministrazione del deposito titoli oltre che l’imposta di bollo sul dossier titoli. Inoltre chi ha la necessità di smobilizzare i Bot prima della scadenza, può andare incontro a piccole perdite di valore, a causa della volatilità dei mercati del debito.
Diversamente aprire un conto deposito è gratis, senza costi di gestione, senza commissioni, senza bolli (di cui quasi sempre si fa carico la banca) e offre un rendimento sicuro e garantito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, almeno fino a centomila euro.
Rispetto ai rendimenti, attualmente la migliore offerta per un deposito vincolato a 6 mesi è quella di Webank che offre un tasso pari al 4.5% lordo (ovvero il 3.6% netto); per i depositi vincolati a 12 mesi, invece, spicca la promozione natalizia (valida fino al 31 Gennaio) di Conto Deposito Sicuro di Banca delle Marche che offre un rendimento del 5.5% lordo (ovvero il 4.4% netto).
Allo stato attuale, anche il più fedele dei “Bot People” dovrebbe valutare attentamente le offerte sui conti di deposito che, grazie alla concorrenza, stanno diventando sempre più interessanti per il risparmiatore. Viceversa, qualora si esaurisca la fase di turbolenza sui mercati del debito, i rendimenti dei Bot torneranno su livelli certamente più bassi rispetto a quelli attuali.
Pietro Di Lorenzo - Fondatore www.contosulconto.it
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Twitter: @contosulconto
