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Aprire un conto in valuta “non euro”
I timori per la tenuta dell’Unione europea e della moneta unica stanno spingendo diversi investitori ad aprire un conto in valuta diversa dall’Euro, cosa che, fino a poco tempo fa, facevano soprattutto coloro che investivano all’estero, o magari avevano rapporti finanziari con soggetti extra Ue.
Attualmente, chi conosce i mercati finanziari ed è in grado di farsi un’idea sull’andamento futuro delle valute, ma non desidera lavorare in leva attraverso la compravendita di un future o della valuta sul mercato spot, può scegliere di aprire un conto in valuta estera o un deposito a tempo in valuta
Quasi tutte le banche offrono conti in valuta, molte meno hanno un deposito a termine in valuta, che consente di vincolare per un certo periodo (magari nell’attesa che passi la bufera che sta travolgendo l’area Ue) una somma di denaro espressa in valuta diversa dall’euro ricevendo un rendimento interessante. In particolare il deposito a tempo in valuta di Banca Monte dei Paschi di Siena ha la caratteristica di poter essere espresso in tutte le valute internazionali e ha un vincolo di durata flessibile che oscilla da minimo 7 giorni a massimo 540 giorni. L’importo minimo richiesto è di 10.000 euro e il tasso di interesse creditorio è pari al Libor di riferimento della valuta in cui è espresso il deposito, diminuito dello spread del 2,25%. La liquidazione degli interessi è prevista alla scadenza insieme al rimborso del capitale con un costo di € 25 per spese di pratica.
Il Time deposit in valuta offerto da Banca Credem prevede, invece, un costo di 20 euro per l’accensione e di 20 euro per l’estinzione ma non impone limiti, ne minimi ne massimi, relativamente al capitale che si intende investire; la durata del vincolo può essere massimo di 18 mesi e gli interessi sono calcolati in base al parametro Libor o tasso equivalente Euribor di riferimento, dedotto lo spread o sul tasso fisso concordato per ogni singola partita di "Time deposit". Il rimborso della somma in deposito vincolato avviene in unica soluzione alla scadenza pattuita. Si tratta invece di un vero e proprio conto corrente vincolato quello offerto da Unicredit, che funziona come un deposito a scadenza fissa, aperto a fronte del versamento minimo pari al controvalore di € 26.000,00, il tasso creditore è concordato al momento del vincolo, la cui durata massima è di 1 anno. Gli interessi relativi ai conto corrente vincolati sono accreditati nel conto corrente libero nella stessa moneta alla scadenza del vincolo.
La diversificazione su più valute è certamente un modo interessante per ridurre il rischio valutario connesso alla divisa con cui si spende e per contrastare una eventuale svalutazione dell’euro. Naturalmente se si teme il collasso dell’euro e il fallimento delle banche (evento che si considera molto improbabile) l’unica soluzione al disastro sarebbe quella di trasformare i propri risparmi in banconote non europee (franchi svizzeri, sterline britanniche, dollari ecc) e tenere il tutto “sotto il materasso”.
Pietro Di Lorenzo - Fondatore www.contosulconto.it
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