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Come non pagare il bollo proporzionale
Il decreto “Salva-Italia” del dicembre 2011 ha introdotto importanti cambiamenti riguardo l’applicazione dell’imposta di bollo sui conti correnti e i prodotti finanziari. In particolare il legislatore ha stabilito l’esenzione dell’onere del bollo per i conti correnti con giacenza media annua inferiore a 5000 euro.
Contribuiscono a determinare il calcolo della giacenza media, il saldo di tutti i conti detenuti dal medesimo intestatario presso lo stesso istituto di credito; per cui se si dispongono più conti correnti, presso la stessa banca, e ciascuno non raggiunge la soglia minima di 5000 euro, il bollo va comunque pagato se cumulativamente il saldo dei conti supera il livello minimo previsto per l’esenzione.
Sugli altri strumenti di risparmio (obbligazioni, azioni, Etf, derivati, fondi investimento, pronti contro termine, polizze vita, buoni postali e conti deposito etc) si applica un’imposta proporzionale al valore di mercato dei prodotti finanziari. Nel 2013, l’aliquota è salita dallo 0.10% allo 0.15%, con una soglia minima pari a 34,20 euro. Ciò comporta una significativa distorsione del principio di equità in quanto il possessore di un conto deposito del valore di 5000 euro pagherà 34.20 euro (e non 7.5€, pari allo 0.15% di 5000€). Questo meccanismo è, quindi, molto penalizzante per i depositi che non superano la soglia di 22.800 euro.
Ai fini della determinazione dell’imposta di bollo è essenziale stabilire il periodo di rendicontazione, in generale il periodo di riferimento per il calcolo dell’imposta è l’anno civile, tuttavia se le rendicontazioni sono periodiche, per i rapporti avviati o estinti nello stesso anno, l’imposta deve essere parametrata ai giorni del periodo rendicontato: per intenderci se si apre un conto depositato della durata di 30 giorni del valore di 10000 euro, l’imposta da pagare, che in questo caso è il valore mimino di 34.20, fa riferimento ai 30 giorni, quindi sarà pari a 2.80 euro.
Questo è vero se, una volta raggiunta la scadenza del deposito, si procede subito a chiudere il rapporto, in caso alternativo, anche se si provvede ad azzerare il saldo del conto, ma non alla chiusura, il bollo dovrà essere pagato per l’ intero periodo di rendicontazione, nel caso portato ad esempio quindi si pagherà l’intero importo di 34.20 euro. Secondo la normativa, esiste solo una condizione, al verificarsi della quale il bollo sul conto deposito (e sugli altri prodotti finanziari) non va pagato, e cioè quando il deposito è a saldo zero e non sia stato oggetto di movimentazioni per tutto il periodo di rendicontazione.
I risparmiatori che intendono sottrarsi al pagamento del bollo proporzionale, possono affidare i propri risparmi alle banche che, per politiche di marketing, si fanno carico dell’imposta. Quelle che si accollano l’onere per il 2013 sono: Rendimax, Contomax, Ibl banca, SiConto, You Banking, BccForWeb.
In alternativa è possibile rivolgersi a quegli istituti (come WeBank, IWbank, Unipol banca) che condizionano l’attivazione di un conto deposito all’apertura di un conto corrente; così facendo il cliente è affrancato dal pagare il bollo proporzionale, ma è tenuto solo a corrispondere il bollo di 34.2€ per la tenuta del conto corrente.
Pietro Di Lorenzo - Fondatore www.contosulconto.it
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